Dal Recovery fund ai limiti degli aiuti di Stato, dalla politica agricola comune (Pac) alla Brexit, dall’etichetta di origine al Nutriscore fino alla sostenibilità degli allevamenti e le denominazioni ingannevoli. Sono i temi al centro della riunione avvenuta in forma digitale tra il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, e il commissario Ue all’economia, Paolo Gentiloni. “È stata condivisa la strategicità del settore agroalimentare per l’economia nell’ambito dell’emergenza coronovirus e l’esigenza di una maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato per evitare di penalizzare gli investimenti privati nonché la valutazione sulle criticità dell’etichettatura nutrizionale e l’importanza dell’indicazione di origine degli alimenti”, si legge in una nota di Coldiretti. Prandini ha sottolineato l’importanza di “aprire una discussione su possibili modifiche, per il settore agroalimentare, al codice doganale per quanto riguarda le regole d’origine e la definizione di prima trasformazione sostanziale e ha illustrato a Gentiloni la difficile situazione dei molti settori del comparto agricolo e della filiera dell’allevamento oggetto di continui attacchi nonostante l’impatto occupazionale e i forti investimenti che ne hanno rafforzato la sostenibilità”. “Ma è necessario – ha precisato il presidente di Coldiretti – superare lo storico squilibrio nella distribuzione dei fondi europei che ha sempre penalizzato l’agricoltura italiana che è prima in Europa per valore aggiunto, qualità e sostenibilità ma è solo quarta per sostegni ricevuti da Bruxelles, respingendo l’idea di ulteriori livellamenti degli aiuti tra Stati membri che hanno condizioni di produzione diversi”.