“I futuri vaccini Covid-19 dovrebbero essere disponibili, economici e accessibili, soprattutto per le persone anziane, i malati e gli operatori sanitari”. È quanto chiede all’Unione europea e ai suoi Stati membri il Gruppo di lavoro sull’etica della Comece, la Commissione degli episcopati Ue, al termine di un incontro sulle “Sfide etiche dell’Europa ai tempi della pandemia Covid- 19” che si è svolto nei giorni scorsi in video-conferenza. Gli esperti del Gruppo di lavoro sull’etica sono delegati delle Conferenze episcopali dell’Ue. Nella loro riunione – si legge nel comunicato della Comece rilanciato oggi – hanno analizzato l’attuale situazione della politica sanitaria e i suoi possibili sviluppi futuri, sottolineando l’importanza di “rafforzare la cooperazione tra l’Ue e i suoi Stati membri nel campo della salute”. Riguardo quindi alla Strategia europea sui Vaccini e, soprattutto, allo sviluppo di nuovi potenziali vaccini Covid-19, gli esperti della Comece hanno sottolineato che i vaccini devono essere “prodotti eticamente, disponibili, economici e accessibili soprattutto per gli anziani, i malati e gli operatori sanitari”. E ribadiscono: “Le persone vulnerabili e gli operatori sanitari dovrebbero venire per primi”. “La situazione attuale sta influenzando ogni aspetto della nostra vita, mentalmente, fisicamente e spiritualmente”, scrivono gli esperti degli episcopati europei secondo i quali “la pandemia ha senza dubbio colpito tutti noi, mettendo a dura prova ogni settore della società e dell’economia”. Anche per questo, il gruppo di lavoro ha sottolineato l’importanza del “diritto alla cura spirituale per i pazienti e gli operatori sanitari”. Gli esperti della Comece si sono soffermati a parlare soprattutto della situazione delle persone anziane nell’Unione europea che “sono gravemente colpite dalle circostanze attuali, in particolare a causa della mancanza di politiche sostenibili”. A questo proposito, uscirà – anche grazie al contributo di questo gruppo di lavoro – un documento di riflessione della Comece sull’assistenza delle persone anziane, dal titolo, “Care for elderly people”.
Sull’accessibilità “universale” ai vaccini, è sceso più volte in campo anche Papa Francesco. Il 19 agosto scorso, all’udienza generale – incentrata sulla pandemia – Papa Francesco aveva ricordato l’opzione preferenziale per i poveri del Vangelo e d aveva chiesto che nella ricerca della cura per il Coronavirus fossero considerate anche le fasce di chi ha più bisogno. “Sarebbe triste – diceva – se nel vaccino per il Covid-19 si desse la priorità ai più ricchi”. Concetto che poi ha ripetuto un mese dopo, il 19 settembre scorso, incontrando i membri della Fondazione “Banco farmaceutico”. “Ripeto che sarebbe triste se nel fornire il vaccino si desse la priorità ai più ricchi, o se questo vaccino diventasse proprietà di questa o quella Nazione, e non fosse più per tutti. Dovrà essere universale, per tutti”.