La Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia (Ceama) ha convocato la sua prima assemblea plenaria per i prossimi 26 e 27 ottobre, in coincidenza con il primo anniversario della chiusura del Sinodo. All’incontro virtuale, al quale sono convocati tutti i vescovi della Panamazzonia, è prevista la partecipazione di circa 300 persone, in rappresentanza delle diverse realtà e istituzioni ecclesiali e dei popoli e delle comunità originarie di questo territorio.
“L’assemblea – si legge in una nota della Ceama – è un primo passo per accogliere la grande diversità della Chiesa in Amazzonia, all’interno di questa inedita Conferenza ecclesiale”, nel desiderio di “servire il territorio cercando di camminare insieme in questi tempi complessi”.
Tra gli obiettivi della Ceama c’è quello di trovare nuove strade concrete per saldare la Chiesa con la vita delle comunità e attuare alcuni degli impegni prioritari e più urgenti emersi durante il Sinodo, nonché “avviare un processo di formulazione di un Piano pastorale complessivo che sarà realizzato gradualmente, raccogliendo i contributi di coloro che parteciperanno a questa prima assemblea plenaria, rappresentando tutta la diversità ecclesiale e comunitaria di questo territorio”. Durante i due giorni dell’assemblea, “saranno precisate l’identità e la missione della Ceama, in ascolto delle grida di dolore e dei canti di speranza per l’Amazzonia e i suoi popoli” specie nell’attuale contesto di pandemia. Verranno annunciate le risposte della Chiesa all’emergenza nel territorio e saranno condivisi i segni di speranza e comunione, solidarietà e sinodalità che si sono generati nella Chiesa in questo periodo. I partecipanti si divideranno in gruppi per riflettere soprattutto sui “quattro sogni” (sociale, culturale, ecologico ed ecclesiale) delineati da Papa Francesco nell’esortazione “Querida Amazonia”, poi sceglieranno uno dei 20 nuclei tematici in cui ritengono di poter contribuire di più, affinché la nuova Conferenza possa definire il suo corso futuro.