“Benedico questo giorno perché mi pare di cominciare a vedere una sorta di triangolazione che prende corpo ad Amatrice: la scuola, dove si coltiva la mente e la psiche, l’ospedale dove ci si prende cura del corpo e la Casa del futuro, che speriamo possa partire anch’essa entro la fine del prossimo anno, la casa dello spirito dove tenere insieme queste tre dimensioni che è ciò di cui ha bisogno il nostro territorio”. È quanto ha detto il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, benedicendo questa mattina la posa della prima pietra del nuovo ospedale “Francesco Grifoni” che sorgerà non distante dal luogo del crollo dovuto al terremoto del 2016. Si tratta, probabilmente, del progetto pubblico più atteso tra tutti quelli che interessano la ricostruzione del borgo della Laga, icona del terremoto del 2016. Mons. Pompili ha espresso soddisfazione per il superamento degli “indugi che per molto tempo ci avevano trattenuto sul dove, sul come, sul quando. Oggi – ha dichiarato il vescovo -tutto questo si scioglie davanti ad un progetto che dobbiamo alla caparbietà, all’ostinazione, alla generosità della Germania, del presidente della Regione Lazio, della Azienda sanitaria locale e dell’Amministrazione comunale”. Alla cerimonia erano presenti oltre alle autorità cittadine, Claudio Di Berardino, assessore al Lavoro e nuovi diritti, Formazione, Scuola e diritto allo studio universitario, politiche per la ricostruzione, e l’ambasciatore della Germania, Viktor Elbling. Nell’agosto 2017, un anno dopo il sisma, la Germania firmò un accordo con il Governo italiano per contribuire alla ricostruzione della città e, in particolare, del nuovo ospedale con un contributo di 6 milioni di euro.