È stata inaugurata, lo scorso 13 ottobre, a Betlemme, Dar Al-Majus, la “Casa dei Re Magi”, situata nel centro storico di Betlemme, a pochi passi dalla basilica della Natività. Lo rende noto la Custodia di Terra Santa. La struttura, nelle intenzioni dell’Associazione Pro Terra Sancta, ong collegata alla Custodia che ne ha promosso l’inaugurazione, vuole essere “una finestra culturale sul patrimonio palestinese, insieme a solidarietà e ospitalità, per tutti quelli che abitano e visitano la Terra Santa”. “È un modo per prenderci cura delle persone che visitano, che vengono a Betlemme – afferma Vincenzo Bellomo dell’Associazione Pro Terra Sancta -, facciamo questo lavoro con passione da diversi anni e questo spazio vuole essere un punto di raccolta e di rilancio di attività. La passione che ci muove a fare tutto questo è il desiderio di condividere la nostra vita con la storia delle persone che qui abitano e che sono custodi di questo luogo. Tutto questo lo vogliamo raccontare anche a pellegrini e visitatori”. All’evento era presente anche Jiries Qumsieh, direttore del Ministero del turismo e dell’antichità palestinese: “La ristrutturazione di questo edificio, la cui costruzione risale all’inizio del XX secolo, non solo contribuisce a preservare il patrimonio culturale in Palestina, ma dà la possibilità di sviluppare proposte e programmi turistici di promozione del turismo in Palestina. Questo progetto contribuisce anche a fornire spazi a beneficio della comunità locale e presentandosi come un modello, come un faro, vuole mostrare al mondo ciò che Betlemme e la Palestina possiedono di autentico, i beni e il patrimonio storico che hanno da secoli”. Per il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, “la Casa, trovandosi accanto alla Natività è in una posizione privilegiata e in qualche modo diventa anche una protezione della basilica stessa; diventa un luogo che fa sì che la Natività possa anche aiutare i turisti e i pellegrini a comprendere la ricchezza della storia di Betlemme e della Palestina e della cultura palestinese”.