Gli eurodeputati, riuniti in questi giorni in plenaria a Bruxelles (ma la maggior parte dei parlamentari è collegata da remoto), hanno approvato due relazioni d’iniziativa legislativa distinte, in cui si chiede alla Commissione di “risolvere le attuali lacune normative relative all’ambiente online, nel suo pacchetto di legge sui servizi digitali” (Digital Services Act) che sarà presentato a dicembre. Le attuali norme Ue sui servizi digitali sono rimaste sostanzialmente invariate dall’adozione della direttiva e-commerce adottata venti anni fa. Grazie al Dsa, l’Unione europea “intende plasmare l’economia digitale europea e definire le norme a livello mondiale, come successo con la protezione dei dati”. Il Parlamento chiede: regole più severe per far fronte ai contenuti illeciti online; distinzione fra contenuto illecito e nocivo; Internet più sicuro per i consumatori; rendere gli utenti meno dipendenti dagli algoritmi.
I deputati hanno inoltre adottato delle proposte per regolamentare l’uso dell’Intelligenza artificiale (Ia) nell’Ue e promuovere innovazione, norme etiche e fiducia nella tecnologia. Il Parlamento europeo è tra le prime istituzioni a presentare delle raccomandazioni su ciò che le norme sull’Ia dovrebbero includere in materia di etica, responsabilità e diritti di proprietà intellettuale. “Queste raccomandazioni – chiarisce una nota stampa – aiuteranno l’Ue a diventare un leader globale nello sviluppo dell’Ia”. La Commissione presenterà una proposta legislativa in materia all’inizio del prossimo anno. Fra i capitoli affrontati dal Parlamento figurano: un quadro etico per l’Ia (Intelligenza artificiale antropocentrica e antropogenica; sicurezza, trasparenza e responsabilità; garanzie contro distorsioni e discriminazioni; diritto di ricorso; rispetto della privacy e protezione dei dati); responsabilità per i danni causati dall’Ia; diritti di proprietà intellettuale.