“La preghiera è la salvezza dell’essere umano”. Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi, svoltasi in Aula Paolo VI e dedicata per l’ultima volta ai salmi. “Certo, esiste anche una preghiera fasulla, una preghiera fatta solo per essere ammirati dagli altri”, ha ammesso Francesco: “Quelle o quelli che vanno a messa soltanto per va far vedere che vanno a messa, che sono cattolici, o per far vedere l’ultimo modello che hanno acquistato, per fare bella figura sociale. Vanno a una preghiera fasulla”. “Gesù ha ammonito fortemente al riguardo”, ha ricordato il Papa: “Ma quando il vero spirito della preghiera è accolto con sincerità e scende nel cuore, allora essa ci fa contemplare la realtà con gli occhi stessi di Dio”. Nei salmi, ha spiegato Francesco, “compare spesso una figura negativa, quella dell’empio, cioè colui o colei che vive come se Dio non ci fosse. È la persona senza alcun riferimento al trascendente, senza alcun freno alla sua arroganza, che non teme giudizi su ciò che pensa e ciò che fa. Per questa ragione il Salterio presenta la preghiera come la realtà fondamentale della vita. Il riferimento all’assoluto e al trascendente – che i maestri di ascetica chiamano il sacro timore di Dio – è ciò che ci rende pienamente umani, è il limite che ci salva da noi stessi, impedendo che ci avventiamo su questa vita in maniera predatoria e vorace”.