Papa Francesco: udienza, “la preghiera tiene insieme il tempio e il mondo”, “le porte delle chiese non sono barriere”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Anche i salmi in prima persona singolare, che confidano i pensieri e i problemi più intimi di un individuo, sono patrimonio collettivo, fino ad essere pregati da tutti e per tutti”. Ne è convinto il Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi, l’ultima dedicata ai salmi, pronunciata in Aula Paolo II, ha spiegato che “la preghiera dei cristiani ha questo respiro, questa tensione spirituale che tiene insieme il tempio e il mondo”. “La preghiera può iniziare nella penombra di una navata, ma poi termina la sua corsa per le strade della città”, ha fatto notare Francesco: “E viceversa, può germogliare durante le occupazioni quotidiane e trovare compimento nella liturgia”. “Le porte delle chiese non sono barriere, ma membrane permeabili, disponibili a raccogliere il grido di tutti”, ha affermato il Papa, sottolineando che “nella preghiera del Salterio il mondo è sempre presente”. I salmi, ad esempio, “danno voce alla promessa divina di salvezza dei più deboli”, oppure “ammoniscono sul pericolo delle ricchezze mondane”, o, ancora, “aprono l’orizzonte allo sguardo di Dio sulla storia”. Insomma, “dove c’è Dio, ci dev’essere anche l’uomo”.

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