Sono 43 gli atenei italiani che hanno aderito al Manifesto dell’università inclusiva, lanciato un anno fa dall’Unhcr, Agenzia Onu per i rifugiati, per favorire l’accesso dei rifugiati all’istruzione superiore e promuovere l’integrazione sociale e la partecipazione attiva alla vita accademica in Italia. I partecipanti porteranno la loro testimonianza oggi in occasione di un evento digitale. Durante il convegno si parla anche del progetto University corridors for refugees – Unicore, sviluppato da Unhcr in collaborazione con atenei, società civile e istituzioni attraverso il quale 26 rifugiati residenti in Etiopia hanno potuto accedere a borse di studio per frequentare master di II livello in 11 atenei italiani negli ultimi due anni. “L’istruzione superiore è uno strumento fondamentale per ricostruirsi una vita e diventare soggetti attivi nella società di accoglienza”, ha dichiarato Chiara Cardoletti, rappresentante Unhcr per l’Italia, la Santa Sede e San Marino. “Siamo davvero felici di poter continuare questo percorso insieme alle università per poter ridare forza ai sogni dei rifugiati interrotti dalla violenza e dalla guerra”. Secondo le stime Unhcr soltanto il 3% dei rifugiati ha accesso all’istruzione superiore, a fronte di una media pari al 37% a livello globale. Entro il 2030 l’agenzia Onu si pone l’obiettivo di raggiungere un tasso di iscrizione del 15% a programmi di istruzione superiore per i rifugiati in Paesi d’accoglienza e Paesi terzi, anche attraverso l’ampliamento di vie di accesso sicure come Unicore.