L’enciclica “Fratelli tutti” di Papa Francesco “invita tutti noi ad essere fraterni gli uni con gli altri, per aiutare il prossimo chiunque sia, senza alcuna discriminazione”. Lo ha affermato don Manuel Barrios Prieto, segretario generale della Comece, a proposito del documento firmato a inizio ottobre dal pontefice ad Assisi sulla tomba di san Francesco. “Questa nuova lettera enciclica – continua Barrios Prieto – è un appello a un nuovo modo di vivere le relazioni umane: non solo sulla carta, non solo a parole, ma con le nostre azioni quotidiane, nella nostra vita privata, pubblica o professionale, superando le divisioni sociali, culturali e religiose, come Gesù spiega nella parabola del buon Samaritano o come ha mostrato san Francesco nel suo incontro con il sultano al-Malik al-Kamal nel 1219”. “Fratelli tutti” è dunque “una nuova bussola utile anche a livello politico. Indica il percorso verso lo sviluppo umano integrale, precisando i passi necessari per trasformare i nostri sistemi economici e politici e per plasmarli con atteggiamenti come apertura, dialogo, impegno, solidarietà, equità, cura della nostra casa comune, giustizia, promozione del bene comune, sostegno ai poveri e agli emarginati”. Il segretario Comece sottolinea che la terza lettera enciclica di Bergoglio contiene un forte riferimento al “sogno di un’Europa unita” come immaginato dai padri fondatori dell’Ue (n. 10) e “ispirerà il lavoro della Comece negli anni a venire”.