“Pur se viviamo nella incertezza e nella paura, anche a causa del Covid-19 che ci impone l’osservanza meticolosa delle norme di prevenzione, siamo chiamati alla carità che è generatrice della creatività pastorale”. Lo ha scritto mons. Francesco Savino, vescovo di Cassano all’Jonio, in una lettera inviata agli operatori pastorali della diocesi. Il presule li ha invitati a essere “lievito della parrocchia come testimoni credibili del Vangelo”. Infatti, “per vivere la nostra umanità come teofania, luogo della rivelazione dell’amore del Padre per ogni uomo, occorre vigilare e non lasciarsi attrarre dal male che, anche dentro la Chiesa, ci minaccia”. Per mons. Savino, “la dottrina cristiana non è un sistema di pensiero chiuso e ideologico, incapace di generare domande, interrogativi e dubbi, ma è viva, è inquietante. Ha un nome preciso, si chiama Gesù Cristo”. “Se cerchiamo – ha aggiunto – di cambiare la parrocchia, l’associazione o il movimento di cui facciamo parte, con l’ennesimo tentativo di cambiare le strutture, ci illudiamo. L’unico cambiamento possibile sta in Cristo Signore e nell’azione inarrestabile dello Spirito.