“Se tutti riduciamo i nostri contatti potenzialmente non protetti, la probabilità che il virus si diffonda si abbassa sicuramente. Questo permetterebbe ai governi nazionali/regionali/locali di non dover varare ulteriori misure restrittive il cui impatto socio-economico potrebbe essere ancora più disastroso”. Lo afferma in un’intervista al Sir Patrizio Pezzotti, direttore del reparto di Epidemiologia, Modelli matematici e Biostatistica del Dipartimento Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità. “Oggi – spiega – abbiamo la conferma che il virus ha capacità molto rapide di diffondersi; se a marzo non avessimo ‘chiuso’ tutto il Paese è verosimile che poi ci saremmo trovati di fronte ad un’ondata molto grande anche al Centro e al Sud Italia con gravissime conseguenze”. Nell’attuale fase, senza particolari restrizioni, il virus sta dimostrando di diffondersi molto rapidamente dappertutto”, sottolinea Pezzotti, secondo cui “ognuno dovrebbe cercare di essere più prudente”, il che “significa avere meno contatti sociali, a maggior ragione se non sono protetti”. “L’obiettivo – aggiunge – è quello di evitare chiusure generalizzate, per le quali ci rendiamo conto degli enormi costi sociali ed economici”. “Il comportamento responsabile di ciascuno di noi ha un effetto sulla salute di tutti”, ribadisce Pezzotti, che chiede a tutti, “soprattutto ai giovani”, di “avere più senso di responsabilità perché tutti possiamo essere un veicolo di malattia per altre persone”.