La relazione della Commissione sulla tratta di esseri umani, presentata oggi a Bruxelles, delinea una serie di “aree prioritarie” su cui gli Stati membri devono concentrarsi per un contrasto efficace. “Una forte risposta della giustizia penale per rendere la tratta un crimine ad alto rischio e basso profitto per contrastare la cultura dell’impunità”; “attuazione più ambiziosa della direttiva anti-tratta per concentrarsi sulla prevenzione, inclusa la criminalizzazione di coloro che utilizzano consapevolmente i ‘servizi’ forniti dalle vittime della tratta; un approccio incentrato sulla vittima che, specifica l’esecutivo Ue, “tenga conto della dimensione di genere del crimine e garantisca la disponibilità di servizi personalizzati multilingue, multidisciplinari e multi-agenzia”. Inoltre la Commissione chiede di “aumentare l’uso degli strumenti di giustizia penale per il congelamento e la confisca dei beni criminali” e “rafforzare la cooperazione in materia di sicurezza tra l’Ue e i Paesi partner per affrontare la natura transnazionale del crimine individuando interessi di sicurezza comuni e basandosi sulla cooperazione consolidata e sui dialoghi sulla sicurezza”.