La presidenza del Consiglio episcopale latinoamericano (Celam) ha espresso la sua solidarietà alla Chiesa cilena (Cech), condannando categoricamente gli atti violenti che hanno colpito domenica scorsa le chiese dell’Asunción de la Virgen María e San Francisco de Borja, nel centro di Santiago.
Il Celam confida che “le autorità chiariscano tempestivamente questo atto di violenza, che non può essere ammesso in alcun modo, indipendentemente dalla sua origine, perché tutti dobbiamo lavorare per il progresso dei nostri popoli, sforzandoci di vivere in pace e armonia”.
Prosegue il messaggio, indirizzato al presidente della Conferenza episcopale del Cile, mons. Santiago Silva Retamales: “Condanniamo questo e qualsiasi atto di sacrilegio o profanazione che minacci la vita spirituale dei fedeli e l’opera di evangelizzazione della Chiesa, soprattutto in questi tempi difficili di pandemia che siamo chiamati a vivere”.
Sono, inoltre, giunti messaggi anche da altre Conferenze episcopali. “Esprimiamo la nostra solidarietà alla Chiesa del Cile” e “la nostra vicinanza alle comunità delle chiese dell’Asunción e di San Francisco de Borja. Rinnoviamo la comunione fraterna e chiediamo a Dio di concedere pace e amicizia sociale alla nostra nazione sorella”, scrive la Conferenza episcopale argentina. “Preghiamo Dio che riversi la sua grazia sul popolo cileno, in modo che i cuori dei violenti possano essere placati e possa emergere il rispetto della verità, della giustizia e dei diritti umani”, scrive la Conferenza episcopale spagnola. A nome dei vescovi del Paraguay, il presidente della Cep, mons. Adalberto Martínez Flores ha espresso la sua solidarietà, sostegno e preghiera: “Ogni segno di intolleranza e mancanza di rispetto, che minaccia la dignità delle persone e le loro espressioni genuine, rivela la dolorosa distanza e la crudele follia che il male è capace di generare nei cuori e nelle menti di chi ha dimenticato Dio”.
La Conferenza episcopale messicana ha scritto su Twitter: “Siamo profondamente dispiaciuti per gli eventi accaduti in Cile. I templi sono segni dell’identità di un popolo, la loro distruzione è una perdita che ferisce la comunità”.