“Lo spirito di Assisi si rinnova oggi a Roma, in un tempo segnato da gravi minacce mondiali, che provocano sofferenza, povertà e timori”. Lo ha detto il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, nel suo saluto all’incontro internazionale di preghiera e di pace promosso dalla Comunità di Sant’Egidio in piazza del Campidoglio, a Roma. “Un tempo che ci fa comprendere insieme quanto la fraternità e la concordia siano ricchezze importanti, di cui abbiamo bisogno e possiamo disporre”, ha proseguito il capo dello Stato: “Una conferma drammatica è la pandemia che affligge tutti i popoli e che mette in evidenza nostra comune fragilità, rendendo manifesto come tutta l’umanità avverta l’esigenza comune e il bisogno di una reciproca collaborazione per soddisfarle, come ha sottolineato Papa Francesco nella Fratelli Tutti”. “Vale per l’impegno a tutela dell’ambiente in cui viviamo – ha commentato Mattarella – per la lotta alle disuguaglianze, alle ingiustizie e alla fame che ancora mette a rischio milioni di persone. Vale per la pandemia che stiamo attraversando, perché i vaccini siano disponibili per tutti e in tutto il mondo”. Di qui “il richiamo che la storia ci rivolge per la pace e la cooperazione tra i popoli, e che rende ancora più evidente l’insensatezza della guerra, oggi come in passato”. Il presidente della Repubblica ha definito “di grande significato ribadire qui, in Campidoglio, le ragioni della pace, l’abbraccio e l’amore fraterno tra le confessioni religiose solidali nella preghiera, affinché gli uomini trovino insieme la strada del riscatto futuro”. “La speranza sarà più forte di ogni ostacolo, non sarà più irraggiungibile se gli uomini e le donne la testimonieranno nel loro quotidiano, per aiutare il mondo a scuotersi dalla rassegnazione, dalla sfiducia e dal rancore”, la tesi di Matterella, che ha stigmatizzato la tendenza ad alimentare “contrapposizioni e odio, alimentare conflitti, inneggiare al fanatismo e alla violenza sulla gente”. “Roma e l’Italia sono orgogliose di essere anche oggi crocevia di dialogo e di pace”.