“La fraternità è una delle consapevolezze nate dalla pandemia: ci siamo accorti, come dice il Papa, di essere sulla stessa barca. Ne usciremo solo insieme”. “La missionarietà, e quindi l’evangelizzazione, è parte integrante della fede, Francesco ne ha fatta la priorità del suo pontificato. La Evangelii gaudium ne è attraversata in ogni sua pagina”. “L’accoglienza è un elemento costitutivo del cristianesimo. Il cristiano, seguendo l’esempio di Gesù, non può che essere accogliente”. Il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha inaugurato ieri sera l’Ottobre missionario durante una serata svoltasi a Verona, al teatro Stimate. La serata era promossa dall’Ufficio missionario diocesano di Verona, in collaborazione con Fondazione Missio e Cum. In diretta su Telepace si sono susseguite testimonianze, interviste in diretta, messaggi e video in cui si raccontavano storie di migrazione, di accoglienza e di fraternità, tema che segna proprio il Mese missionario. Tra gli interventi quelli di religiosi che portano il Vangelo in altri continenti e di operatori attivi nella realtà del veronese sul versante dell’accoglienza. Un saluto finale è stato rivolto dal vescovo di Verona, mons. Giuseppe Zenti. Il card. Zuppi ha poi dichiarato: “I missionari ci ricordano che siamo una sola umanità e che siamo a casa ovunque nel mondo. I missionari sono donne e uomini della casa comune. In epoca di nazionalismi e di chiusura questa è una profezia di futuro”.