Parte da Santa Croce, cuore fiorentino della spiritualità francescana, l’appello per un’economia umana. Oggi, nel corso della seconda Giornata della fraternità, promossa dall’Opera di Santa Croce con la Comunità dei frati minori conventuali, c’è stata una richiesta condivisa per un nuovo corso dell’economia a servizio della fraternità. A lanciarla – con don Alessandro Andreini, vicepresidente dell’Opera – Guido Guastalla, editore e rappresentante della Comunità ebraica di Livorno, Stefano Zamagni, presidente Pontificia Accademia delle Scienze sociali, il francescano Felice Autieri, docente alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale con Paolo Biancone, esperto di finanza islamica dell’Università di Torino e Cristiano Ciappei, docente di strategia ed etica d’impresa dell’Università di Firenze. Al gruppo si è unito, con un video messaggio, Ali Al Qaradaghi, docente di giurisprudenza presso la Facoltà di Sharia e studi islamici dell’Università del Qatar di Doha.
“La pandemia ci ha tolto il velo, ogni grande crisi è un disvelamento – ha affermato Zamagni –. Abbiamo compreso che non ci può essere progresso se gli incrementi del reddito si concentrano nelle mani di pochi invece che ridistribuirsi. Dobbiamo tornare ad essere umili, a stare con i piedi per terra”. Umiltà e fraternità come ritorno all’antico, ha chiosato ricordando che l’economia di mercato nasce nel 1400 in Toscana sul principio base della fraternità, “principio guida” dei Monti di pietà fondati proprio dai francescani.