In Italia, nel periodo 21-27 settembre, sono stati riportati complessivamente 3.266 focolai attivi, di cui 909 nuovi, entrambi in aumento per la nona settimana consecutiva (nella precedente settimana di monitoraggio erano stati segnalati 2.868 focolai attivi di cui 832 nuovi). Sono stati riportati focolai nella quasi totalità delle province (101/107).
È quanto affermano ministero della Salute e Istituto superiore di sanità nel monitoraggio sulla situazione Covid-19 di relativo al periodo 21-27 settembre 2020.
Nonostante l’aumento di focolai attivi, le Regioni/PPAA hanno segnalato 3.026 nuovi casi non associati a catene di trasmissione note (+13,7% rispetto alla settimana precedente). Per quanto riguarda il contesto di trasmissione, si mantiene stabile la percentuale dei focolai che si sono verificati in ambito familiare (76,5% di tutti i focolai attivi vs 76,1% la settimana precedente). Aumenta la percentuale di focolai verificati in ambito lavorativo (7,2% vs 5,6% la scorsa settimana) e diminuiscono invece i focolai associati ad attività ricreative (4,5% vs 6,3% la settimana precedente).
Nella settimana presa in considerazione, viene spiegato, sono stati segnalati anche 14 focolai in cui la trasmissione potrebbe essere avvenuta in ambito scolastico, anche se attualmente non è sempre confermata. “Nelle prossime
settimane si potrà meglio valutare l’impatto dei contagi nelle scuole”.
Infine, a livello nazionale continua a salire il numero di persone ricoverate (2.846 vs 2.365 in area medica, 254 vs 222 in terapia intensiva nei giorni 27/9 e 20/9, rispettivamente) e, conseguentemente, aumentano i tassi di occupazione delle degenze in area medica e in terapia intensiva. “Sebbene non siano ancora presenti segnali di sovraccarico dei servizi sanitari assistenziali, la tendenza osservata potrebbe riflettersi a breve tempo in un maggiore impegno”.