In occasione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani, che si è celebrata ieri, il Coordinamento nazionale comunità di accoglienza (Cnca) torna a chiedere che venga approvato al più presto il nuovo piano nazionale anti-tratta. Il precedente è scaduto nel 2018. “Da allora – si legge in una nota – il nostro Paese è privo di uno strumento essenziale di programmazione delle politiche, che renda efficace l’azione di contrasto verso un fenomeno in continuo cambiamento”.
Per il Cnca, “lo sfruttamento sessuale è oggi più invisibile, ma non meno pervasivo. Sempre più frequenti sono le indagini e i procedimenti su episodi di sfruttamento e grave sfruttamento del lavoro, anche in settori produttivi in precedenza mai toccati dal fenomeno. Una conferma del fatto che il grave sfruttamento si è radicato come una prassi possibile in una condizione del lavoro strutturalmente precaria e indebolita”.
Infine, il Cnca sottolinea che “l’epidemia di Covid-19 ha reso ancora più vulnerabili” le “vittime delle organizzazioni che le sfruttano per diversi fini. L’attuale aumento del numero di contagi fa presagire un ulteriore peggioramento della loro condizione”.