“Annunciare il Vangelo significa denunciare le politiche che creano o mantengono le disuguaglianze e le ingiustizie, ma anche collaborare con le autorità a trovare soluzioni che siano davvero fraterne per tutti”. Lo ha spiegato il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, introducendo i lavori della Presidenza, in vista dell’Assemblea generale di novembre. “Annunciare il Vangelo – ha detto il cardinale sulla scorta della Fratelli tutti – significa rinunciare alle lamentele e alle rivendicazioni di parte per assumere i sentimenti di zelo che sono stati dei grandi evangelizzatori come Paolo. Significa anche provare a parlare con garbo ed empatia dell’esperienza del Risorto là dove la morte sembra aver posto una pietra tombale a ogni speranza. Significa ancora consigliare i dubbiosi, cioè suggerire ai giovani scelte di vita ispirate a un bene più grande di sé”. Annunciare il Vangelo significa, infine, “rimettere in mano a tutti, dai bambini agli adulti, la Parola di Dio come libro della vita, libro a cui ispirare i propri pensieri e i propri sentimenti”. “Dobbiamo fare nostro l’atteggiamento, lo stile della Chiesa in uscita”, l’invito del presidente della Cei: “Uno stile non sedentario, ma segnato da distacchi, partenze, spostamenti. E questo si realizza solo se siamo corresponsabili e in comunione”, ad esempio tra la Cei e le Conferenze episcopali regionali. “La comunione fa la Chiesa. La comunione ci rigenera. La comunione ci mette in moto. La comunione indica la via per l’oggi”, ha concluso Bassetti.