Oggi l’arcivescovo di Santiago del Cile, mons. Celestino Aós, insieme con i vescovi ausiliari, ha visitato la parrocchia “La Asunción”, che è stata incendiata ieri sera. Mons. Aós ha ripetuto il suo rifiuto della violenza e di atti di vandalismo, mentre le autorità realizzavano le perizie per valutare i danni al tempio che risale al 1876.
“Questo attacco – ha sostenuto il presule – non è un attentato solo contro le cose materiali, ma colpisce anche l’anima dei cileni e dei cattolici”. L’arcivescovo ha consegnato un messaggio alla comunità dei fedeli della parrocchia de “La Asunción”: “Ciascuno di noi continui l’impegno di dire: Signore, fai di me uno strumento della tua pace, perché in questo momento è quello di cui più abbiamo bisogno di fronte a coloro che agiscono con violenza. Che voi ed io possiamo essere operatori di pace e di dolcezza”.
Dal canto suo, il vicario della Zona Centro, padre Francisco Llanca, ha condannato l’azione degli sconosciuti e ha lanciato un appello al dialogo fraterno per la comprensione: “Chiediamo a Dio che ci aiuti a comprendere come dialogare e che possiamo, alla fine, avere un cuore in pace, che ci consenta una mutua crescita”, ha affermato, manifestando la sua consolazione nel sapere che non ci sono stati feriti né vittime dell’attentato.
Il parroco de “La Asunción”, padre Pedro Narbona, ha qualificato l’attacco come un golpe per la sua comunità, per il dolore che ha causato ai fedeli, ma ha anche ricordato alla comunità: “Potranno bruciare il tempio, ma la cosa più importante è la fede che sta nei nostri cuori”.