“Il prossimo bilancio settennale dell’Unione europea – il Quadro finanziario pluriennale (Qfp) – e i recovery fund legati all’emergenza Covid-19 sono a rischio di abuso a meno che non vengano messi in atto meccanismi di controllo aperti, basati sui dati e partecipativi per proteggere gli appalti pubblici”. Questo è quanto affermano 27 organizzazioni della società in una dichiarazione congiunta ai leader dell’Ue in vista di una riunione del Consiglio europeo di questa settimana.
Oltre al “meccanismo dello Stato di diritto” attualmente negoziato a Bruxelles, i gruppi della società civile di tutta l’Unione europea sollecitano il Consiglio europeo, il Parlamento e la Commissione “a dare priorità alle misure antifrode e anticorruzione per i fondi che saranno erogati attraverso il prossimo round di finanziamenti”.
I firmatari della dichiarazione congiunta evidenziano che “la necessità di spendere un ammontare di risorse senza precedenti di quasi 2 trilioni di euro comporta rischi significativi di cattiva gestione, appropriazione indebita e frode, che sono solo accelerati dalla pandemia Covid-19”.
Il prossimo Qfp e i fondi Next Generation Eu “devono finanziare il progresso e il bene comune; non dovrebbero finanziare la politica o le tasche dei corrotti”, si legge nella lettera della società civile. I firmatari chiedono ai leader dell’Ue di integrare i piani di finanziamento “con disposizioni anticorruzione, misure per aumentare la quantità e la qualità dei dati sugli appalti pubblici nonché meccanismi di controllo partecipativi”.
“I leader dell’Ue dovrebbero considerare di integrare nel prossimo round di finanziamenti meccanismi di monitoraggio indipendenti e tempestivi per i principali progetti di lavori pubblici attraverso strumenti come i Patti di integrità – afferma Delia Ferreira Rubio, presidente di Transparency International -. Ci sono prove emergenti che i Patti di integrità aiutano a proteggere i fondi dell’Ue da corruzione e frodi. Lavorando a stretto contatto con le comunità coinvolte, i gruppi della società civile locale possono aiutare gli stessi cittadini dell’Ue a diventare custodi di importanti appalti pubblici destinati a migliorare le loro vite”.
“L’Ue non può solo creare un precedente importante per gestione della ripresa economica. Dovrebbe anche diventare un riferimento su scala globale per una supervisione aperta, partecipativa ed efficace, che salvaguardi le risorse pubbliche da frodi e corruzione”, conclude la lettera.