“Negli ultimi 20 anni, sono stati compiuti grandi progressi per migliorare la nutrizione dei bambini e la sicurezza alimentare: dal 2000, abbiamo ridotto di un terzo la percentuale di malnutrizione cronica; l’anno scorso sono risultati malnutriti 55 milioni di bambini in meno rispetto a 20 anni prima; il 20% in più di neonati sono ora esclusivamente allattati, rispetto al 2005. E 20 milioni di bambini malnutriti negli ultimi quattro anni hanno ricevuto l’alimentazione e le cure terapeutiche di cui hanno bisogno”. Lo dichiara il presidente dell’Unicef Italia, Francesco Samengo, nella Giornata mondiale dell’alimentazione, che ricorre oggi. “Dobbiamo affrontare diversi problemi: in primo luogo due terzi dei bambini del mondo non ricevono la dieta varia e sana di cui hanno bisogno per crescere bene e i bambini delle famiglie più povere hanno il doppio delle probabilità di avere un’alimentazione scarsa rispetto ai bambini delle famiglie più ricche”.
Un altro problema, secondo Samengo, è legato alla pandemia da Covid-19, che “minaccia di vanificare i progressi che abbiamo compiuto e ci sta rapidamente facendo precipitare verso una crisi alimentare per i bambini”. “Le famiglie stanno lottando contro una grave crisi economica. Si trovano di fronte a sistemi alimentari, sanitari, scolastici e di protezione sociale che sono messi a dura prova dalla pandemia. Le distanze fisiche, la chiusura delle scuole, le restrizioni ai trasporti e lockdown hanno avuto un impatto non solo sulla vita quotidiana delle persone, ma anche sul loro accesso al cibo sano. E come in ogni crisi, i bambini soffriranno di più”. La via indicata è quella di “rivoluzionare i sistemi alimentari globali e locali”, “ridurre i costi e aumentare l’accesso delle famiglie a diete nutrienti, sicure e sostenibili”.