“L’Esecutivo nazionale ha dimostrato di non essere in grado di rispondere ai principali problemi nazionali e anzi le sue azioni tendono ad aggravarli. A detta di tutti, sembra che il suo unico obiettivo sia rimanere al potere a tutti i costi, non importa quanta sofferenza porti al popolo venezuelano. D’altra parte, i settori dell’opposizione sono divisi e senza presentare una reale alternativa di cambiamento. Sia il partito al governo che l’opposizione non presentano un progetto Paese che riesca a raccogliere e convincere la volontà di maggioranza del popolo venezuelano a vivere nella giustizia, libertà e pace”. È questo il forte giudizio espresso dalla Conferenza episcopale venezuelana, nell’esortazione pastorale “Sulla drammatica situazione sociale, economica, morale e politica che vive il nostro Paese”, diffusa poco fa, a conclusione dell’incontro delle Commissioni episcopali, tenutosi in modalità virtuale a partire da martedì scorso.
I vescovi fanno notare che le già note “povertà e carenze di cui soffre il popolo venezuelano, dalla scarsità e mancanza di alimenti, passando per l’assenza di servizi pubblici, fino alla mancanza di rispetto dei diritti umani più elementari”, sono state potenziate dalla presenza del Covid-19, “che sta lasciando la sua scia di dolore e morte in ogni angolo del Paese”. Una “situazione limite”, rispetto alla quale la Chiesa “accompagna da vicino la vita del nostro popolo, e cerca di supplire alle sue necessità più immediate”.
I cittadini, “sopraffatti da questa situazione, stanchi di non trovare una risposta alle loro giuste richieste e di sentirsi ingannati da ripetute promesse o proposte senza adempimento, oggi, quasi spontaneamente e con un’organizzazione locale, esercitano il loro diritto costituzionale alla protesta pacifica. Tuttavia, ricevono come risposta dalle autorità la censura delle informazioni, la repressione da parte della polizia e delle organizzazioni militari e la persecuzione politica attraverso i tribunali. Condanniamo questa modalità di azione perché è contraria ai principi democratici sanciti nella nostra legislazione”. Il popolo venezuelano “chiede la libertà di rivendicare i propri diritti costituzionali”. A questo proposito, i vescovi sottolineano le conclusioni alle quali è giunto il recente rapporto del Commissariato Onu per i diritti umani, “che si è trovato a corto di parole rispetto alla realtà che vive il Paese”, fatta tra l’altro di esecuzioni extragiudiziali, sparizioni forzate, detenzioni arbitrarie e torture.