Venezuela: vescovi, “elezioni parlamentari immorali, ma astensionismo non basta”. “Necessario accompagnare protesta pacifica”

Organizzare elezioni generali, come sono quelle parlamentari indette per il 6 dicembre in Venezuela, è “immorale”. Al tempo stesso, il semplice astensionismo “non è sufficiente per far emergere l’illegittimità” di questo appuntamento elettorale. A sostenerlo è la Conferenza episcopale venezuelana, nell’esortazione pastorale “Sulla drammatica situazione sociale, economica, morale e politica che vive il nostro Paese”, diffusa poco fa, a conclusione dell’incontro delle Commissioni episcopali, tenutosi in modalità virtuale a partire da martedì scorso.
Si legge nel messaggio: “La manifestazione elettorale indetta per il prossimo 6 dicembre, lungi dal contribuire alla soluzione democratica della situazione politica che stiamo vivendo oggi, tende ad aggravarla. È immorale tenere elezioni quando le persone subiscono le conseguenze della pandemia, mancano delle condizioni minime per la loro sussistenza e non c’è trasparenza nelle regole e nei meccanismi di verifica che dovrebbero governare un processo elettorale, segnato da condizioni illegittime”. Certo, “la volontà maggioritaria del popolo venezuelano è di chiarire il proprio futuro politico attraverso i canali elettorali. Tutto questo implica la convocazione di elezioni parlamentari autentiche e elezioni presidenziali con condizioni di libertà e uguaglianza per tutti i partecipanti, e con l’accompagnamento e il monitoraggio di varie Organizzazioni internazionali”. La Conferenza episcopale, però torna su una sua recente dichiarazione, nella quale aveva sottolineato che “la semplice astensione non è sufficiente per evidenziare l’illegittimità”.
Per questo motivo, “le varie organizzazioni civili, le università, i sindacati, le accademie, i datori di lavoro e i lavoratori, le comunità dei popoli indigeni e i giovani devono compiere sforzi comuni per ripristinare i diritti democratici della nazione. Per questo, è necessario accompagnare la protesta pacifica, civica e sociale che oggi si estende in tutto il Paese, stabilire un percorso chiaro per la trasformazione politica, democratica e civile e superare i personalismi che danneggiano la missione collettiva di realizzare un Venezuela dove regnano giustizia e pace”.

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