Nel Rapporto “La pandemia che affama l’Italia. Covid-19, povertà alimentare e diritto al cibo” diffuso oggi, ActionAid stima che oltre due milioni di famiglie in Italia scivoleranno nella povertà assoluta a causa delle crisi economica determinata dalla pandemia; circa il 50% in più rispetto al dato del 2019, quando il numero di famiglie che vivevano sotto la soglia povertà assoluta era di 4,6 milioni. Per affrontare l’emergenza alimentare durante il lockdown, spiega l’organizzazione, il Governo ha stanziato 400 milioni di euro da distribuire agli oltre 8.000 Comuni italiani per l’erogazione di buoni spesa e/o l’acquisto e distribuzione di generi alimentari e beni di prima necessità, affiancati da risorse aggiuntive dei Comuni. Molte, per ActionAid, “le criticità nei buoni spesa – criteri di accesso discriminatori, risorse insufficienti, modalità di accesso alla domanda non facilmente fruibili per tutti, tempi di erogazioni in certi casi troppo lunghi – emerse nell’analisi di otto Comuni in tutto il territorio nazionale (Torino, Milano, Corsico, L’Aquila, Napoli, Reggio Calabria, Messina e Catania)”.
“È necessario dotare il nostro Paese di un quadro di interventi centrati sul cibo come diritto umano fondamentale nel contrasto alla povertà alimentare”, dichiara Roberto Sensi, Policy Advisor Global Inequality di ActionAid Italia. Di qui la richiesta di “efficaci strategie di contrasto” supportate “da risorse adeguate”. Ad esempio, “garantendo l’accesso universale a bambine e bambini alle mense scolastiche e inserendo nella prossima Legge di Bilancio un fondo di solidarietà alimentare”.