A due mesi dall’esplosione che ha colpito Beirut, registrato un aumento del 574% delle richieste di alloggio e sostegno finanziario. A causa della crisi economica libanese sono centinaia le persone che, negli ultimi mesi, sono partite dal Libano e hanno compiuto viaggi disperati in barca attraverso il Mediterraneo per raggiungere Cipro. Settembre, denuncia Save the Children, ha visto un aumento significativo delle traversate: 230 persone su cinque barche dirette a Cipro via mare, sono state respinte e sono tornate in Libano. Tra luglio e settembre ci sono stati 21 tentativi di traversata marittima dal Libano, un aumento significativo rispetto ai 17 dell’intero 2019. Nel 2020 queste traversate pericolose hanno già causato la morte di diverse persone, bambini compresi. L’aumento delle famiglie che scelgono la via del mare per fuggire dal Libano arriva mentre il Paese di poco più di sei milioni di abitanti è alle prese con la sua peggiore crisi in tempo di pace. L’aumento dell’inflazione, il crollo della sterlina e la carenza di beni essenziali come medicine e carburante hanno decimato i mezzi di sussistenza delle persone, mentre crescono i casi di Covid-19. I tassi di povertà sono aumentati vertiginosamente e si stima che altri 650.000 bambini libanesi siano stati spinti nella povertà negli ultimi sei mesi. Save the Children chiede al governo libanese di dare la priorità ai bambini vulnerabili e alle loro famiglie con sostegni finanziari. Chiede inoltre alle autorità cipriote di mettere al primo posto l’interesse dei minori in arrivo e di offrire loro l’accesso all’asilo e alla protezione in conformità con il diritto internazionale.