“Milioni di famiglie che si credevano al sicuro perché avevano sviluppato una economia di reddito minimo ora non hanno niente. Grazie alla campagna ‘La fame non fa ferie’ e al ‘Fondo catastrofi’ siamo stati però in grado di salvare migliaia di persone dal baratro. Sarà possibile invertire la tendenza attuale se riusciremo a includere nuovamente queste persone in maniera dignitosa nel loro contesto quotidiano economico e sociale”. Lo afferma il direttore della Caritas altoatesina, Paolo Valente, in occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione.
Le Nazioni Unite, viene ricordato in una nota, lo avevano preannunciato già a maggio: entro la fine del 2020 il numero di 690 milioni di persone affamate nel mondo potrebbe aumentare di altri 132 milioni. Per braccianti giornalieri, operai, artigiani, piccoli commercianti e ambulanti i mesi di lockdown sono stati uno shock sociale ed economico: senza il loro piccolo ma quotidiano reddito, i mezzi di sussistenza di intere famiglie sono infatti crollati. 305 milioni di posti di lavoro sono andati persi a causa della pandemia e intere famiglie che non hanno ricevuto nessun aiuto economico.
Grazie alle numerose donazioni ricevute, la Caritas altoatesina è stata in grado di fornire aiuti di emergenza durante il periodo della pandemia. Con i progetti di costruzione scolastica, l’espansione dei punti d’acqua e l’aiuto alimentare alle famiglie sono stati garantiti molti posti di lavoro e la salute delle persone è stata rafforzata. Attivati anche programmi di aiuto di emergenza in dodici Paesi. Nello scorso anno, 622.000 euro sono stati utilizzati in specifici progetti per contrastare e prevenire la fame nel mondo.
In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, Valente esprime gratitudine agli oltre 8.000 donatori che contribuiscono alle iniziative della Caritas altoatesina sottolineando che “solo chi sfugge alla fame ha la forza di plasmare la propria vita e costruire un futuro dignitoso e di speranza per la propria famiglia e la propria comunità”.