Emmanuel Macron ha annunciato ieri sera in diretta tv l’attuazione di un coprifuoco per tutta la regione dell’Île-de-France e in otto città del Paese (Lille, Rouen, Lione, Saint-Etienne, Grenoble, Marsiglia, Montpellier, Tolosa), per arginare la seconda ondata dell’epidemia di Covid-19 in Francia. Come si vociferava da diversi giorni, il capo dello Stato ha scelto di rivolgersi direttamente ai francesi per presentare il pacchetto di misure decise dal governo. La decisione principale è l’istituzione del coprifuoco a partire da sabato 17 ottobre, dalle 21 alle 6. Si calcola che siano 20 milioni i francesi coinvolti. Ristoranti, teatri, cinema resteranno chiusi la sera. Ovunque sul territorio, Emmanuel Macron invita a rispettare la “regola del sei”, ovvero a non organizzare feste e incontri con più di sei ospiti, ad esempio per un pasto. Il presidente ha ribadito gli obiettivi di queste misure: da 20.000 nuovi casi positivi al giorno attualmente vuole scendere tra 3.000 e 5.000 casi quotidiani. Per quanto riguarda i pazienti in terapia intensiva, desidera ridurre la percentuale dal 32% attuale al “10-15%”. Notando che era necessario stabilire queste nuove regole “per non essere indotto a prendere misure più dure”, Emmanuel Macron ha riconosciuto la loro natura vincolante, così come le loro inevitabili conseguenze economiche sui settori già duramente colpiti della ristorazione, della cultura o degli eventi. “È difficile avere 20 anni nel 2020”, ha detto riconoscendo che i giovani stanno vivendo “un terribile sacrificio”. Riguardo poi al ricorso al telelavoro nelle aziende, il presidente ha raccomandato di attestarsi a “due o tre giorni alla settimana”, come molti già praticano. “C’è stato qualcosa di sorprendente nel discorso del capo dello Stato mercoledì sera”, commenta oggi sul quotidiano “La Croix”, il direttore Guillaume Goubert. “Una franchezza piuttosto brutale che non è frequente da parte dei governatori”. “La spiegazione di questa ruvidità è chiara: la situazione sanitaria è preoccupante ma non fuori controllo”. “Non mancheranno forti obiezioni alle decisioni annunciate dal capo dello Stato”, prevede il giornalista. Ma Macron non ha avuto scelta. “Siamo stati in grado di misurare in primavera il rischio di congestione di un sistema ospedaliero anch’esso in cattive condizioni di salute. Per mancanza di risorse, mancanza di personale, potremmo essere obbligati a fare una selezione tra i pazienti in base alle loro possibilità di sopravvivenza. Il rischio è presente anche in autunno. Nessuno può volere che accada. Quindi accettiamo di scongiurare il pericolo”.