Il ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti, ha visitato ieri la Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino. A darle il benvenuto un gruppo di studenti della Scuola Cottolengo, con il padre generale della Piccola Casa, don Carmine Arice, e il direttore delle Scuole Cottolengo, don Andrea Bonsignori.
La prima tappa della visita è stata proprio nella “scuola che non… fa la differenza”, slogan che contraddistingue la missione educativa delle Scuole Cottolengo (11 in Italia compresa quella di Torino), da sempre attente ad accogliere i più bisognosi: in particolare gli studenti con disabilità.
Durante il saluto agli studenti, “la ministra Bonetti ha richiamato la situazione attuale legata alla pandemia, sottolineando come siano importanti due aspetti fondamentali: ‘volersi bene al punto da sapere, che dal proprio comportamento dipende la salute di tutti, e la conoscenza che si ottiene studiando’. La scuola per questo diventa un luogo in cui è possibile sconfiggere il virus, ‘imparando ad imparare’ e imparando a volersi bene'”, riferisce un comunicato. Don Arice ha invece ricordato “l’universalità della Piccola Casa a favore di tutti coloro che sono in stato di bisogno, sia in ambito educativo, ma anche e soprattutto in ambito sanitario e assistenziale”.
Dopo la presentazione da parte di don Bonsignori delle attività della Scuola Cottolengo e delle innovazioni portate avanti in materia di didattica a distanza, la ministra ha sottolineato come la parola chiave della ripartenza sia “protezione” e ha definito la didattica sviluppata dalla Scuola Cottolengo “didattica di prossimità”.
La visita è proseguita per i cortili della Piccola Casa con una tappa presso il punto ristoro “Chicco Cotto”, realtà imprenditoriale con finalità sociali, attiva su tutto il territorio nazionale per formare e avviare al lavoro ragazzi affetti da disabilità autistica nel campo del vending (macchine distributrici automatiche). Oggi è in procinto di nascere “Break Cotto”, una nuova organizzazione che potrà ampliare le possibilità di inclusione nel mondo del lavoro per le persone con disabilità. La visita si è conclusa nella palestra dell’Asd Giuco ‘97, società sportiva che svolge le proprie attività a favore di atleti normodotati e diversamente abili senza distinzioni tra categorie paralimpiche e non.