Con la campagna “Liberi di partire, liberi di restare” la Chiesa italiana “ha contributo a cambiare la narrazione sui migranti, spesso falsata e utilizzata come leva per battaglie ideologiche”. Lo ha detto oggi a Roma il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo, portando il suo saluto all’evento conclusivo della campagna promossa dalla Conferenza episcopale italiana, come risposta concreta al dramma delle migrazioni. Mons. Russo ha ricordato i numeri e le attività della campagna in tre anni di attività: con i fondi dell’8xmille sono stati finanziati 130 progetti, per un totale di oltre 27 milioni di euro. 110 interventi in Italia (pari a quasi 15 milioni di euro), dei quali 29 promossi da associazioni, istituti religiosi e cooperative e 81 dalle diocesi. Sette progetti sono stati finanziati nei Paesi di transito – Marocco, Albania, Algeria, Niger, Tunisia e Turchia – per una somma di oltre 4 milioni e 200mila euro. Tredici iniziative sono state invece avviate nei Paesi di partenza: Mali, Nigeria, Costa d’Avorio, Senegal, Gambia, Guinea, per uno stanziamento complessivo di oltre 8 milioni di euro. Educazione e formazione (anche professionale), informazione, sanità, inserimento lavorativo, riconciliazione sono stati i principali ambiti d’intervento, bambini e donne sono stati i destinatari privilegiati della campagna. “I progetti – ha precisato mons. Russo -, sia nel nostro Paese che in diverse nazioni del mondo, hanno mobilitato risorse e forze, cercando sempre di mettere al centro i migranti e renderli protagonisti del loro riscatto”.