La Commissione europea ha presentato oggi la sua proposta di “strategia di rinnovamento” che servirà per “tagliare le emissioni, ridurre la povertà energetica, porterà benefici sociali, economici e ambientali”. Nel contesto del Green deal, che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha definito “una trasformazione sistemica”, si inserisce il progetto del “movimento Bauhaus europeo”: “Un ponte tra scienza e tecnologia da una parte, e il mondo dell’arte e cultura dall’altra”, una “estetica del green deal”, che “combina design e sostenibilità, portando il green deal più vicino alla mente e alla vita delle persone per rendere attrattiva la vita sostenibile”, sempre von der Leyen. Perché “il necessario può essere anche bello”. Il Bauhaus sarà “uno spazio di sperimentazione e discussione, un acceleratore di nuove soluzioni, un laboratorio condiviso”. Questa iniziativa si sonderà in tre fasi: la prima, quella del “design” per “esplorare le idee e dare forma al movimento”, l’ha definita von der Leyen, aperta alla partecipazione più vasta possibile, di scienziati, architetti, designer, artisti, scienziati, programmatori e società civile. Seguirà la fase del “delivery”, cioè del realizzare, attraverso la definizione di cinque progetti che dovranno “coniugare sostenibilità, arte, cultura, in modo aderente al contesto locale, e con focus specifici”.
E poi ci sarà una terza fase, per “diffondere l’idea” perché questa “onda di rinnovamento deve andare anche andare oltre i confini dell’Europa”. Sarà un grande “dibattito culturale in Europa” con uno sguardo alle necessità ambientali ed energetiche che l’Ue affronta, per “costruire il mondo di domani più sostenibile, più bello, più umano”.