Fame: Oxfam, “rischio carestia per oltre 55 milioni di persone nel mondo a causa di conflitti, disuguaglianze e pandemia”

(Foto: Oxfam)

55 milioni di persone, in 7 Paesi del mondo – Yemen, Nigeria, Burkina Faso, Sud Sudan, Afghanistan e Repubblica democratica del Congo −, sono sull’orlo della carestia per l’effetto combinato di conflitti, disuguaglianze estreme e pandemia. È quanto emerge dal nuovo rapporto “Più tardi sarà troppo tardi” diffuso oggi da Oxfam. L’Ong denuncia che “mentre le fortune degli uomini più ricchi del pianeta continuano ad aumentare esponenzialmente – di oltre il 25% solo da aprile a luglio, fino alla cifra record di oltre 10mila miliardi e 200 milioni di dollari – si dimentica che il ‘virus della fame’ sta colpendo la popolazione di alcuni dei Paesi più poveri del pianeta”. Alla vigilia della Giornata mondiale dell’alimentazione e del Comitato per la sicurezza alimentare mondiale (Cfs), Oxfam rivolge un “appello urgente alla comunità internazionale, per un pieno finanziamento del Piano di risposta delle Nazioni Unite al Covid, che renderebbe possibile l’intervento delle organizzazioni umanitarie in questi Paesi”.
In particolare, in Yemen oltre 7 milioni di persone dipendono dagli aiuti alimentari per sopravvivere e oltre 2 milioni nel sud del Paese sono letteralmente allo stremo; in Nigeria, quasi 8 milioni di persone colpite nel nord del Paese, devastato da anni di violenze; in Burkina Faso e Somalia in totale quasi 7 milioni non hanno cibo a sufficienza; in Repubblica democratica del Congo altri 21 milioni sono colpiti da grave malnutrizione.
“Il Nobel consegnato qualche giorno fa al World Food Program suona come un allarme: il Covid ha scatenato una catastrofe economica nella parte povera del mondo e la fame potrebbe fare più vittime del virus stesso”, ha affermato Francesco Petrelli, senior policy advisor per la finanza dello sviluppo di Oxfam Italia. “Tre anni fa – ha proseguito – le carestie che stavano colpendo alcuni dei Paesi presi in esame nel nostro rapporto, furono scongiurate da uno stanziamento massiccio di aiuti. Ora però i Paesi donatori stanno girando le spalle a decine di milioni di persone che nelle prossime settimane e mesi senza un aiuto immediato, potrebbero non farcela”.
Oxfam evidenzia che sono stati stanziati solo un terzo degli aiuti necessari per la risposta globale alla pandemia, il 10% di quello necessario a far fronte alle crisi alimentari e, al momento, i Paesi ricchi si sono impegnati a stanziare appena il 28% di quanto richiesto dalla Nazioni Unite, per la risposta generale all’emergenza Covid nel mondo.

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