“La sostenibilità non è soltanto un fenomeno tecnico: è entrato tra i diritti umani della quarta generazione”. Lo ha detto il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, intervenendo al convegno “A cinque anni dalla Laudato si’. Investimenti etici per un mondo sostenibile”, trasmesso on line dalla Sala Marconi della Radio Vaticana. “Se rovini il quadro in cui siamo immersi, non incrini solo un piano fisico, ma incrini completamente l’esistenza del pianeta e della nostra esistenza”, ha spiegato il cardinale durante l’evento, organizzato dal divisional manager di Südtirol Bank in collaborazione con i media vaticani. L’esempio citato è quello della pandemia, che “al di là del legame o meno con la questione ecologica, ha fatto saltare tanti modelli”. Al mondo dell’economia, Ravasi ha ricordato gli imperativi biblici: “coltivare e custodire” e “soggiogare e dominare”. “L’imprenditore – ha spiegato – è colui che guida l’evoluzione, che è attento a guardare più in là rispetto al gregge. Soggiogare, invece, è il verbo del contadino che dissoda la terra per renderla fertile”. Poi la citazione del filosofo francese Paul Ricoeur: “Viviamo in un’epoca in cui alla bulimia dei mezzi corrisponde l’anoressia dei fini”. “La finanza è un mezzo, uno strumento, e l’economia è la legge della casa del mondo”, ha puntualizzato il cardinale, che sulla scorta del premio Nobel Amartya Sen ha affermato: “L’economia deve tornare ad essere una disciplina umanistica, che ha come base la filosofia morale”. “Non lasciatevi conquistare dallo splendore e dalla potenza della gestione”, l’invito ai presenti: “Ricordiamo sempre che il lavoro non è semplicemente una risorsa, è anche la dignità di una persona”.