“La Determina 998 dell’8 ottobre scorso con cui l’Aifa ha eliminato anche per le minorenni l’obbligo di ricetta per la cosiddetta ‘contraccezione di emergenza’ fino a cinque giorni dopo” rientra nella “macchina ideologica che produce, seminando menzogna e confusione, un enorme scarto di vite umane”. Lo afferma un comunicato del Movimento per la vita, precisando che non si tratta di semplici “contraccettivi”, bensì di “intercettivi” o “contragestativi”, cioè “prodotti – assunti entro le 72 ore successive a un “rapporto non protetto” (pillola del giorno dopo: Norlevo o Levonelle) o entro i successivi 5 giorni (EllaOne) – i quali, se il concepimento del figlio è avvenuto, rendono l’utero inospitale causando la morte del concepito”. Il Mpv parla di “nuove forme di aborto illegale, tanto più gravi quanto più nascoste e contrastanti con l’art. 1 della legge 194 che impone allo Stato di tutelare la vita umana sin dal suo inizio e di evitare che il ricorso all’aborto sia considerato mezzo di controllo delle nascite”. “Non è dunque vero – prosegue il comunicato – che si va nella direzione della diminuzione degli aborti, anzi la strada presa è quella della loro moltiplicazione occulta perché gli aborti compiuti in fase precocissima vengono ignorati in virtù sia di artifici linguistici che chiamano l’aborto contraccezione, sia di manipolazioni concettuali che fanno iniziare la gravidanza con l’annidamento del figlio nell’utero della mamma. Ma la menzogna più grande e grave è quella che riguarda, appunto, i figli nei primissimi momenti della loro esistenza nel grembo della mamma, come in una provetta di laboratorio: cancellati come esseri umani, ritenuti inesistenti, ridotti a grumi di cellule o materiale biologico. Una sconfitta della scienza, della ragione e del buon senso”. Ancora una volta “uno sgravio per i medici di base” e per la sanità. “Dispiace pensare che ragazze minorenni, nella fase della pubertà o dell’adolescenza, siano investite dalla cultura dello ‘scarto mondiale’”, prosegue il Mpv definendo “urgente e indispensabile una profonda ed estesa opera educativa che offra una visione alta e affascinante dell’amore umano che comprende la bellezza e la ricchezza della sessualità anche in ordine alla sua intrinseca dimensione generativa. Ma urgente è anche, e soprattutto, continuare a ricordare e a ribadire, senza timidezze e timori, che il concepito è uno di noi, sapendo che rinnovamento generale della società parte da qui”.