“Aurelio era il classico padre premuroso, attento agli umori dei suoi meravigliosi figli. Li accompagnava ovunque volessero andare, sport, divertimento, da amici e li seguiva quando facevano i compiti”. Così Roberto di Bonaventura, parente di Aurelio Visalli, ricorda al Sir il sottufficiale della Capitaneria di Porto di Milazzo, morto, nelle scorse settimane, per salvare due giovani che stavano annegando. “Ci ha fatto comprendere cosa potesse significare il sacrificio e l’altruismo, mettendo in gioco la sua vita in cambio di quella di altri”. Nelle parole di Di Bonaventura il ricordo del “sorriso puro e senza malizia” di Visalli e il pensiero per la moglie e i figli. “Il suo immenso cuore vivrà per sempre nella parte più intima di chi lo ha conosciuto – afferma –. La sua anima pura ci abbraccerà e lo farà con veemenza tale da tramutare questa sua assenza in guida verso un percorso di vita sicuramente fatta di ostacoli e solitudine, ma altrettanto forte e traboccante d’ amore in una sua presenza bella e viva”.
Infine, il ricordo personale di un momento condiviso: “Quando andavamo in Sicilia era tappa fissa cenare a casa di Aurelio. Mi ricordo che cucinava spesso i ‘pitoni’, tipico street food della città di Messina. Ed era uno spettacolo vederlo. Ne garantiva la perfetta cottura. Tutto sembra normale e scontato ma ogni pitone che cuoceva metteva in evidenza una luce di fierezza, quella fierezza che si scorge nei suoi occhi, insieme alla bellezza e purezza del suo animo. Era un marito esemplare, dedito al lavoro e alla famiglia”.