“In 1 azienda su 3 (33%) cresce lo smart working anti contagio per chi è impiegato in attività che si possono svolgere da casa come le pratiche amministrative e contabili”. È quanto emerge dalla rilevazione dell’Unione europea delle cooperative (Uecoop) su un campione di imprese da nord a sud dell’Italia in riferimento alle ultime ipotesi di potenziamento dello smart working per l’esplosione dei contagi da Covid-19 con il nuovo Dpcm che sarà varato nelle prossime ore. “Di fronte all’emergenza – spiega Uecoop – le aziende cooperative stanno studiando soluzioni diversificate per soci e dipendenti rispetto alle modalità e agli orari di lavoro”. Il 26% delle imprese – evidenzia l’Unione europea delle cooperative – non vede soluzioni prima dell’estate dell’anno prossimo rispetto alla pandemia e all’obbligo di precauzioni anti contagio, dalle mascherine al distanziamento”. “Abbiamo davanti uno scenario di grande incertezza sul futuro – conclude Uecoop – per questo è necessario attivare al più presto il piano di rilancio investendo tutte le risorse disponibili e riorganizzando nella maniera più efficiente possibile anche i servizi di welfare, dalla sanità alla scuola”.