“È stato un colloquio cordiale. Lo scopo non era riavvicinare le posizioni”. Così il card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha risposto alle domande dei giornalisti sull’udienza concessa oggi al segretario di Stato americano, Michael Pompeo, a margine della presentazione, a Roma, del libro di padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, dal titolo “La tunica e il mantelli”. “Lui ha espresso le ragioni per le quali è intervenuto, e noi le ragioni per cui andiamo nella strada che abbiamo scelto”, ha reso noto il cardinale, “ma le posizioni restano distanti. Lo scopo non era riavvicinare le posizioni”. Quello del segretario di Stato americano, ha comunque riconosciuto Parolin, “è stato un ragionamento articolato, è stata espressa comprensione per la Santa Sede, per il metodo con cui approccia questi problemi”. “D’altra parte – ha commentato il cardinale – cerchiamo tutti la stessa cosa: la libertà religiosa. Noi ci differenziano sul metodo e rivendichiamo, da parte nostra, la scelta meditata che ha fatto il Papa”. Quanto all’accordo con la Cina sulla nomina dei vescovi, Parolin ha precisato che “rimarrà segreto fino a quando sarà ad experimentum. Per i prossimi due anni, si farà come si è fatto finora. Anzi, spero che funzionerà ancora meglio di quello che è stato finora”.