Timor Est: suor Castagna (Fma), nuova infermeria per le ragazze di Laga

(DIRE-SIR) − L’orfanotrofio di Laga accoglie oltre 100 bambine e ragazze e con le loro storie testimonia l’evoluzione della società di Timor Est: se anni fa ospitava soprattutto figli di guerriglieri, impegnati a “combattere nella giungla per l’indipendenza”, ora accoglie chi vive criticità nuove, peraltro con un aumento di denunce di casi di violenza domestica. Con l’agenzia Dire ne parla suor Alma Castagna, nativa di Lecco, responsabile per Timor Est delle Figlie di Maria ausiliatrice, ordine femminile dei Salesiani di Don Bosco. La missionaria, che è anche medico, lavora nell’orfanotrofio e vive nel Paese del sud-est asiatico dal 1992.
In questi 30 anni ha assistito all’ultima fase della dominazione indonesiana e della lotta di liberazione, culminata nel referendum del 1999 che sancì ufficialmente l’indipendenza di Timor, un piccolo Paese situato al margine meridionale del sistema di isole che compone l’Indonesia, circa 600 chilometri a nord dell’Australia.
L’intervista si svolge al telefono, mentre nell’orfanotrofio di Laga, nell’est del Paese, sta per essere aperta un’infermeria. Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Opera Don Bosco onlus di Milano, servirà soprattutto “a garantire l’isolamento delle ragazze che presentano i primi sintomi di malattie”, spiega suor Alma. Un’esigenza che esiste da ben prima che si manifestasse l’emergenza Covid-19, che a Timor ha fatto registrare per ora solo 27 contagi accertati. “Il clima caldo e umido di Laga facilita l’insorgere di bronchiti e patologie respiratorie” dice suor Alma, sottolineando che anche un altro problema: “Spesso non conosciamo la storia clinica delle ragazze che vengono qui, non sappiamo se sono state vaccinate per alcuni disturbi, nulla”.

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