Nel 2020 quasi 500.000 ragazze in più nel mondo potrebbero essere costrette al matrimonio forzato per effetto delle conseguenze economiche della pandemia, a cui si aggiungerebbero 1 milione in più di gravidanze precoci, causa principale di morte per le ragazze tra i 15 e 19 anni. Un’inversione di tendenza negativa che arriva dopo 25 anni di progressi, e che sta costringendo le adolescenti al matrimonio forzato soprattutto nell’Asia meridionale (191.000), ma anche nell’Africa centrale e occidentale (90.000) e nell’America Latina e Caraibi (73.000). Le gravidanze precoci sono invece concentrate in gran parte in Africa, 282.000 nell’area meridionale e orientale del continente e 260.000 in quella centrale e occidentale, e nell’America Latina e Caraibi (181.000). Sono questi alcuni dei dati messi in evidenza dal nuovo rapporto “The Global Girlhood Report 2020: Covid-19 and progress in peril” diffuso oggi da Save the Children “per segnalare gli effetti devastanti della pandemia sul futuro di milioni di ragazze e bambine in tutto il mondo, tra matrimoni e gravidanze precoci, abbandono scolastico e violenze di genere”. “La pandemia – spiega Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia – sta spingendo sempre più famiglie verso la povertà, lasciando molte ragazze senza cibo, obbligandole a lavorare per sostenere la famiglia o costringendole ad occuparsi dei familiari malati e ad abbandonare la scuola, con possibilità molto minori di poter riprendere gli studi rispetto ai loro coetanei maschi”. Inoltre “il rischio sempre maggiore di violenze e sfruttamento sessuale e la crescente insicurezza alimentare, specialmente nelle emergenze umanitarie, fanno sì che i genitori non vedano molte altre alternative a quella del matrimonio forzato, che avviene spesso con uomini molto più vecchi delle loro figlie. Questa decisione è una grave violazione dei diritti di adolescenti anche giovanissime. Ogni anno avvengono circa 12 milioni di matrimoni precoci, in 1 caso su 6 sotto i 15 anni, ma nel 2020, a causa del coronavirus, mezzo milione in più di adolescenti dovranno subire questa violenza di genere, ed è un dato sottostimato che siamo convinti sia solo la punta di un iceberg”. “La pandemia sta peggiorando le diseguaglianze di genere e rischia di invertire i progressi fatti negli ultimi anni”, denuncia Fatarella che, in occasione del meeting di alto livello oggi dell’Assemblea generale Onu per rilanciare l’impegno dei Paesi sulla parità di genere nel 25° anniversario della Conferenza sulle donne di Pechino, chiede “di dar più voce alle ragazze, garantendo la loro partecipazione attiva nelle decisioni relative alla risposta al Covid-19 e a quelle per la ripresa”.