“Il desiderio della pace, la ricerca della giustizia, il rispetto della dignità della persona, la cooperazione umanitaria e l’assistenza”: sono questi i “principi fondativi” delle Nazioni Unite, che rimangono ancora attuali ed “esprimono le giuste aspirazioni dello spirito umano e costituiscono gli ideali che dovrebbero sottostare alle relazioni internazionali”. Così il Papa, al termine del suo settimo discorso al Corpo diplomatico, ha ricordato il 75° anniversario della fondazione dell’Onu. “Le quattro finalità dell’Organizzazione, delineate nell’articolo 1 della Carta, rimangono valide ancora oggi e possiamo dire che l’impegno delle Nazioni Unite in questi 75 anni è stato, in gran parte, un successo, specialmente nell’evitare un’altra guerra mondiale”. Di fronte alla “crisi del sistema multilaterale, che è tristemente sotto gli occhi di tutti”, per il Papa è “urgente riprendere il percorso verso una complessiva riforma del sistema multilaterale, che lo renda più efficace, tenendo in debita considerazione l’attuale contesto geopolitico”. Citando il cinquecentenario della morte di Raffaello Sanzio, “il grande artista di Urbino, deceduto a Roma il 6 aprile 1520”, Francesco ha ricordato che “a Raffaello dobbiamo un ingente patrimonio di inestimabile bellezza”: “Come il genio dell’artista sa comporre armonicamente materie grezze, colori e suoni diversi rendendoli parte di un’unica opera d’arte, così la diplomazia è chiamata ad armonizzare le peculiarità dei vari popoli e Stati per edificare un mondo di giustizia e di pace, che è il bel quadro che vorremmo poter ammirare”. “Raffaello è stato un figlio importante di un’epoca, quella del Rinascimento, che ha arricchito l’umanità intera”, l’omaggio del Papa: “Un’epoca non priva di difficoltà, ma animata da fiducia e speranza. Attraverso questo insigne artista, desidero far giungere i miei più sentiti auguri al popolo italiano, al quale auguro di riscoprire quello spirito di apertura al futuro che ha contraddistinto il Rinascimento e che ha reso questa penisola così bella e ricca di arte, storia e cultura”. Infine, “un pensiero particolare a tutte le donne, 25 anni dopo la IV Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla donna, svoltasi a Pechino nel 1995, auspicando che in tutto il mondo sia sempre più riconosciuto il ruolo prezioso delle donne nella società e cessi ogni forma di ingiustizia, disuguaglianza e violenza nei loro confronti. Ogni violenza inferta alla donna è una profanazione di Dio. Esercitare violenza contro una donna o sfruttarla non è un semplice reato, è un crimine che distrugge l’armonia, la poesia e la bellezza che Dio ha voluto dare al mondo”.