Il Ministero dell’Ambiente si è dotato di una Direzione generale che si occuperà esclusivamente di bonifiche. È quanto prevede la nuova organizzazione amministrativa del Dicastero (come previsto da decreto della presidenza del Consiglio pubblicato in Gazzetta ufficiale nel mese di dicembre) che sarà fondata su due capi dipartimento, chiamati a coordinare i temi generali focalizzati rispettivamente sugli aspetti di tutela e salvaguardia ambientale e sulle politiche di transizione ecologica, e otto Direzioni generali, a presidio dei settori di competenza.
“Abbiamo creato una direzione sulle bonifiche – ha affermato il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa –. E questo ci consentirà di dare una svolta decisiva e superare la lentezza burocratica che per troppo tempo ha tenuto in ostaggio territori che necessitano di interventi urgenti. Se fino allo scorso anno chi si occupava di bonifiche aveva anche la responsabilità del dissesto idrogeologico e della tutela delle acque e depurazione, da oggi in avanti non sarà più così”.
Il ministro ha voluto ricordare le bonifiche partite nell’ultimo anno, da quella nella Valle del Sacco, attesa dai cittadini da oltre 15 anni, a quella del Sin (Sito di interesse nazionale) Caffaro a Brescia. Passi in avanti sono stati fatti a Gela, Milazzo, Porto Torres, Augusta e per la Stoppani di Genova.
“Lo scorso anno abbiamo sbloccato molte situazioni critiche, ma questo sarà un anno ancora più importante – ha affermato -: tanto resta da fare per i siti nazionali, su cui ha competenza il ministero dell’Ambiente che deve interfacciarsi con gli attori locali. Poi ci sono i Sir, i siti da bonificare di competenza delle regioni, che affiancheremo affinché riescano finalmente a procedere”.
“Avere al Ministero dell’Ambiente una task force dedicata esclusivamente alle bonifiche – ha concluso Costa – ci aiuterà a portare a casa i risultati che il Paese e i cittadini attendono ormai da troppo tempo”.