Dopo l’accordo sui dazi trovato dagli Stati Uniti con la Cina adesso va cercata la pace anche con la Ue in vista della conclusione il 13 gennaio della procedura di consultazione avviata dal Dipartimento del Commercio (Ustr) americano sulla nuova black list allargata dei prodotti europei sui quali Trump minaccia di estendere le tariffe e di aumentarle fino al 100% in valore. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti in occasione della scadenza del termine fissato dal Federal Register nell’ambito della disputa nel settore aeronautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus, proprio in concomitanza della visita del vicepremier cinese Liu He sara’ negli Usa per firmare la ‘fase uno’ dell’accordo commerciale. La minaccia di Trump di imporre tasse aggiuntivi fa tremare in particolare l’Italia del mondo del vino, il prodotto agroalimentare Made in Italy più esportato in Usa con un aumento del 5% in valore nel 2019 dopo il record di 1,5 miliardi raggiunto l’anno precedente. Una situazione che aggraverebbe il conto delle perdite già subite dall’Italia per effetto dei dazi al 25% scattati il 18 ottobre scorso contro una lista di beni europei che ha colpito molte delle più note specialità tricolori, dal parmigiano reggiano al grana padano, dall’asiago al gorgonzola fino alla fontina ma anche salumi, agrumi, succhi e liquori per un valore di circa mezzo miliardo di esportazioni. Dalle prime analisi emerge infatti che l’entrata in vigore dei dazi ha azzerato la crescita delle esportazioni alimentari Made in Italy negli Stati Uniti che rimangono stagnanti (+0,6%) ad ottobre. “Ci sono le condizioni per avviare un dialogo costruttivo ed evitare l’acuirsi di uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull’economia e sulle relazioni tra Paesi alleati”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare l’impegno a livello nazionale ed internazionale per sventare una minaccia devastante per il Made in Italy agroalimentare.