Promuovere il dialogo e la pace in Terra Santa: è questo il tema dell’annuale pellegrinaggio dei vescovi del Coordinamento della Terra Santa (Hlc) che si svilupperà tra Gaza, Ramallah e Gerusalemme Est dall’11 al 16 gennaio. Hlc (Holy Land Coordination) raduna vescovi delegati delle Conferenze episcopali europee, del Nord America, con delegati del Ccee, Comece, organismi caritativi nazionali e internazionali e rappresentanti di altre denominazioni cristiane. Scopo del pellegrinaggio, che ha luogo da oltre 20 anni, è portare vicinanza e solidarietà alle comunità cristiane di Terra Santa. Ad organizzarlo, su indicazione della Santa Sede, è la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles. I vescovi, 15 quest’anno, saranno a Gaza dove incontreranno la piccola comunità cattolica (117 fedeli su circa 1000 cristiani totali su una popolazione complessiva di 2 milioni di persone, ndr.), visiteranno i malati, una casa dove le suore di Madre Teresa si prendono cura di anziani e disabili. Una visita significativa quella della Striscia anche in considerazione del fatto che Israele non ha rilasciato molti permessi natalizi ai cristiani locali che così non hanno avuto la possibilità di uscire per recarsi a Betlemme e in Cisgiordania. Il Coordinamento sarà poi a Ramallah e a Gerusalemme Est. Anche qui previsti incontri con i giovani, con le comunità locali, con l’arcivescovo Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico del Patriarcato Latino, e con il nunzio apostolico, mons. Leopoldo Girelli. In agenda anche meeting con esponenti dell’Autorità palestinese e dello Stato di Israele. Come tradizione consolidata la visita di solidarietà annuale dei vescovi dell’Hlc si svolge su quattro piste di lavoro indicate da 4 “P”, “preghiera, pellegrinaggio, persuasione e presenza”. La preghiera, insieme alle comunità locali, è l’elemento di raccordo di ogni momento del viaggio, il pellegrinaggio è lo stile della visita che prevede molti incontri con le realtà ecclesiali e politiche del posto. I vescovi hanno anche l’incarico di promuovere, nei rispettivi Paesi, i pellegrinaggi in Terra Santa. Persuasione: una volta rientrati in Patria i vescovi sono impegnati in un’opera di sensibilizzazione volta a far conoscere ai propri governi, diplomatici, ambasciate e media, le condizioni di vita dei cristiani locali non per chiedere privilegi ma dignità e giustizia. Per loro e per ogni altro gruppo che si trovi a vivere nella stessa condizione. Infine la Presenza. Con questo viaggio solidale i vescovi intendono fare sentire la presenza della Chiesa universale alle comunità locali perché non si sentano abbandonate.