(Strasburgo) “La caduta della Cortina di ferro ha permesso di riprendere consapevolezza del fatto che l’ortodossia è una realtà essenzialmente europea” sebbene “la riunione tra l’est ed l’ovest europei non abbia colmato il fossato che li separava”: è un passaggio della relazione di padre Hyacinthe Destivelle (Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani), che ha tracciato un quadro dell’ortodossia oggi in Europa, nel contesto del convegno “Costruire insieme l’Europa”, che a Strasburgo si sta svolgendo per il 50° anniversario dello status di Osservatore della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa. Padre Destivelle ha raccontato l’ortodossia mettendo in evidenza cinque dinamiche: il processo di rinnovamento delle Chiese ortodosse che, sebbene consistente sul piano delle strutture, resta “fragile e minacciato dalla secolarizzazione”; il processo di “nazionalizzazione delle Chiese”, spesso in relazione all’indipendenza riottenuta da diversi Paesi ex-Urss; l’emergere di “conflitti inter-ecclesiali”, specie con la Chiesa cattolica, ma anche esempi di “coesistenze riuscite” e di “avvicinamenti ecumenici” in vari ambiti.
Infine, padre Destivelle ha posto nel confronto della mattinata su “i cristiani nella costruzione europea” la questione della diffidenza del mondo ortodosso verso il progetto europeo, tra la “volontà delle Chiese ortodosse di esistere nello spazio europeo”, con rappresentanze a Bruxelles, e i “forti pregiudizi” verso un’Europa “materialista” che “diluirebbe” anziché arricchire l’identità culturale e spirituale di cui essi si presentano come garanti. Ma su questo punto – la difesa dei valori tradizionali – per altro “cattolici e ortodossi dell’est europeo si sono avvicinati”.