Aggressioni a soccorritori: Croce rossa, “sono un’emergenza sociale”. Rilanciata la campagna #NonSonoUnBersaglio

“Le aggressioni contro i soccorritori sono un’emergenza sociale. Con #NonSonoUnBersaglio abbiamo voluto lanciare un appello di civiltà e una svolta culturale.” Così la Croce rossa italiana annuncia la diretta Facebook, sui suoi canali social, di oggi alle 18 del presidente della Cri Francesco Rocca a seguito dei recenti episodi di aggressioni verso medici e soccorritori. “Soltanto nei giorni a cavallo tra il 2019 e il 2020 ci sono stati – sottolinea la Cri – aggressioni, furti e vandalizzazioni, se non distruzione, di ambulanze. E ancora, violenze fisiche e verbali, lancio di petardi, negli ospedali come nelle ambulanze, per strada, ovunque. Il tutto ai danni di chi cerca di aiutarci, soccorrerci”. Questo, precisa Rocca, “non è un fenomeno” ma “un grave allarme sociale che va da nord a sud, con la maglia nera che spetta alla città di Napoli. Le istituzioni devono sostenere i ‘soccorritori sotto attacco’, dobbiamo cambiare il passo”. La Croce rossa italiana cerca di farlo dal dicembre 2018 con la campagna “Non sono un bersaglio” e con l’avvio di un Osservatorio per raccogliere le denunce dei nostri volontari Cri. “Nel primo anno di attività (2019) abbiamo ricevuto una media di 7 segnalazioni al mese – informa il presidente -. Dai dati emerge anche che, nel 71,21% dei casi, si tratta di violenze perpetrate durante il trasporto sanitario. Esiste una norma, già votata in Senato, contro la violenza ai camici bianchi. Ma serve un cambiamento culturale, affinché dall’allarme sociale non si passi a una vera e propria ‘guerra'”.

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