“Mi hanno colpito in questi giorni le parole del profeta Isaia: ‘I tuoi figli verranno da lontano e le tue figlie saranno portate in braccio’, come è accaduto oggi, festa dell’Epifania del Signore, qui a San Sisto, attraverso questa stupenda processione di popolo per la nascita del Messia”. Lo ha sottolineato il cardinale arcivescovo di Perugia-Città della Pieve Gualtiero Bassetti, ieri pomeriggio, al termine della sacra rappresentazione dell’arrivo dei Re Magi, tenutasi nella parrocchia di San Sisto, che quest’anno celebra 50 anni della sua istituzione, centro della principale zona industriale di Perugia. L’iniziativa è stata organizzata dall’Ufficio diocesano per la pastorale familiare con le famiglie del luogo e con il concreto sostegno dell’associazione territoriale “Il carnevale, i rioni”. “Quest’anno si è voluto privilegiare le periferie, i crocicchi delle strade, per annunciare la buona novella della venuta tra gli uomini del Figlio di Dio, il Salvatore del mondo – hanno commentato gli organizzatori –, perché siamo sempre più una Chiesa in uscita, come ci esorta ad essere Papa Francesco”.
“Quanto mi sono commosso nel contemplare la profezia di Isaia vedendo tanti bambini, i più piccoli in braccio e gli altri accompagnati per mano – ha proseguito il card. Bassetti –. Questa bellissima manifestazione di famiglie onora la Chiesa, onora la nostra società ed è un segno anche pubblico della nostra fede, perché Gesù Cristo si è incarnato ed è venuto nel mondo. Anche noi, come i Magi, siamo qui per adorare Gesù e per offrirgli i nostri doni, il profumo, l’incenso della nostra preghiera. Vogliamo offrirgli anche le nostre sofferenze, perché non c’è nessuna casa, non c’è nessuna famiglia in cui non ci sia una croce da portare”. Ma, ha concluso il porporato, “con Gesù si può portare qualsiasi croce e, soprattutto, vogliamo offrirgli l’oro della nostra preghiera. Grazie Signore perché sei nato, grazie perché sei venuto in mezzo a noi, grazie perché sei la Luce, l’unica Luce di questa nostra società e noi ti accogliamo e crediamo in te!”.