Non si tratta solo di “fare memoria della eminente personalità sociale e culturale di questo suo grande figlio, ma di volere sottolineare lo spessore esemplare della sua testimonianza di santità, che è la ragione prima per la quale la Chiesa calatina lo propone alla venerazione come modello di carità politica”. Così la mons. Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, in una lettera dal titolo “L’eredità di Luigi Sturzo” con la quale invita agli eventi che segneranno la conclusione dell’Anno sturziano celebrato in diocesi: innanzitutto, una concelebrazione in cattedrale sabato 18 gennaio, alle ore 18.30; poi, la terza edizione della “Notte bianca sturziana” con “alcuni significativi richiami alla sua azione nei luoghi della città che lo videro protagonista”; infine, la presentazione, venerdì 17, alle ore 18, nella chiesa del SS.mo Salvatore, del volume di Salvatore Martinez, “La vera rivoluzione è spirituale. La straordinaria attualità dell’umanesimo cristiano in don Luigi Sturzo”.
“Non sfugge a nessuno l’importanza del nostro impegno nel celebrare più di ogni altra cosa la specificità del contributo spirituale che il servo di Dio ha saputo offrire con profetica intuizione all’annuncio del Vangelo in questo frangente storico segnato da grandi evoluzioni antropologiche e intuizioni sociali. L’appello ai liberi e forti e la nascita del partito Popolare italiano – scrive mons. Peri -, che si è inteso illustrare ampiamente in questo anno centenario che si avvia a conclusione, non è che il richiamo alla assunzione di responsabilità della cristianità e di questa nostra Chiesa, anche nella specifica dimensione ‘locale’, a non estraniarsi mai dall’ascolto della domanda di senso della vita e della storia che sale – oggi come non mai – dal cuore sempre inquieto dell’uomo”. È “motivo di orgoglio e proposito di nuovo zelo apostolico sottolineare l’urgenza e l’attualità di questa ‘profezia’, che nel Vangelo da sempre trova radici feconde. L’occasione dell’Anno sturziano – aggiunge il vescovo di Caltagirone – non è che l’avvio di una stagione di rinnovata sensibilità e impegno della nostra comunità credente, abbondantemente nutrita a sorgenti spirituali e pastorali di rara profondità, come quelle che ci vengono proposte dal servo di Dio Luigi Sturzo”.
Invitando i fedeli tutti a partecipare e a farlo non solo per gli insegnamenti sociali e civili, ma come impegno cristiano e di fede, mons. Calogero Peri conclude: “Altri continueranno legittimamente a sottolineare dell’esperienza gli aspetti culturali, sociali e di intelligenza altissimo spessore anche umano. A noi, nel segno della fede, il compito di coniugare, insieme alle altre qualità, quella prevalente e decisiva della santità, che, nella prospettiva del Regno di Dio è criterio primo e ultimo, compito e responsabilità della Chiesa di Cristo, che siamo chiamati ad amare e servire con cuore sincero e dedizione piena della vita”.