“Con il secondo dicembre più caldo dal 1800 ad oggi per l’Italia (+1.9°C di anomalia rispetto alla media del periodo di riferimento 1981-2010) il 2019 chiude con un’anomalia di +0.96°C sopra media, risultando il quarto anno più caldo per il nostro Paese dal 1800 ad oggi, preceduto dal 2014 e 2015 (+1°C sopra media) e dal 2018 (l’anno più caldo con un’anomalia di +1.17°C rispetto alla media del periodo di riferimento 1981-2010)”. Lo ricorda, in una nota, Michele Brunetti, responsabile della Banca dati di climatologia storica dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac) di Bologna. “Con dicembre – aggiunge – sono 8 i mesi del 2019 che rientrano nella ‘top 10’ delle rispettive classifiche mensili: Marzo (nono più caldo, +1.48°C), giugno (secondo più caldo, +2.57), luglio (settimo più caldo, +1.29°C), agosto (sesto più caldo, +1.42°C), settembre (decimo più caldo, +1.27°C), ottobre (quarto più caldo, +1.56°C), novembre (decimo più caldo, +1.33°C)”. Non solo: “Con il 2019 si chiude anche il secondo decennio del nuovo millennio, risultando il più caldo da quando abbiamo osservazioni disponibili per l’Italia”. Analogamente a quanto è accaduto a scala globale, conclude l’esperto, “anche per l’Italia ognuno degli ultimi quattro decenni è risultato essere più caldo del decennio precedente, evidenziando un persistente segnale verso un continuo incremento delle temperature: dal 1980 ad oggi la temperature in Italia è cresciuta mediamente di 0.45°C ogni decennio”.