Fino al 6 gennaio, nel Santuario di San Salvatore in Lauro di via dei Coronari, a Roma, verrà esposto il “Bambinello di Padre Pio”, la statua che il santo di Pietrelcina ha tenuto con sé nella sua cella di San Giovanni Rotondo chiamandolo, appunto, il “Bambinello dei baci” proprio perché ogni volta che vi era davanti gli rivolgeva una preghiere e lo baciava. Custodito dall’attore Carlo Campanini e poi donato alla figlia, la statua porta sul capo una corona con l’incisione “Cuor del mondo”, ha una sequenza di piccole croci dorate a ornare il bordo della tunica beige che lo cinge fino ai piedi, la mano destra con tre dita alzate e, con la sinistra, tiene un cuore rosso in cui arde una fiammella d’oro. “Mio padre frequentava San Giovanni Rotondo – ricorda Maria Pia Campanini, figlia di Carlo – e quando andava a trovare Padre Pio, nel luogo della sua clausura, vedeva questo bel Gesù bambino, il ‘Bambinello dei baci’. Era talmente bello che un giorno di inizio primavera del 1966 mio padre chiese al frate di poterlo far uscire dal suo confine di preghiera e portarlo “el mondo. Padre Pio non ci pensò due volte e glielo donò; da allora la mia famiglia ne è custode”. La statua del “Bambinello dei baci” resterà in esposizione fino al 6 gennaio, giorno in cui in piazza San Salvatore in Lauro si terranno esibizioni artistiche dell’associazione “Il Flauto Magico”. Alle 18 avverrà la nota “calata della Befana dai tetti” – realizzata dai volontari della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco – che regalerà doni ai bambini. L’Orchestrina di Primavalle, con i suoi canti e le sue musiche natalizie, accompagnerà tutto il pomeriggio di festa.